Behind The Candelabra
2013
Behind The Candelabra, passato a Cannes sotto colpevole silenzio, è il cinema come piace a Dikotomiko: una storia bellissima, magistralmente raccontata attraverso corpi musica ed immagini. Un prezioso, inaspettato tassello per comprendere quel brulicante mosaico di lustrini, pailettes e virus che sono stati gli anni 80.
Una storia bellissima è sempre una storia d’amore, amore per qualcuno o qualcosa, ed una storia d’amore funziona solo se c’è magia, “chimica”, tra le parti. Qui ad amarsi sono Michael Douglas e Matt Damon totally omosex: una pop star del pianoforte ed il suo toy boy, splendidi nel mostrarsi veri in quanto grotteschi, innamorati in quanto abbandonati, uniti in quanto diversi.
La storia di questo amore è la storia della mutazione e della metamorfosi dei corpi, tra tupè, chirurgia plastica pulp, diete estreme e devastazione da addiction/infection.
La luce tungstenica di migliaia di lampadari (candelabra) illumina un palco dove vite amaramente gaie si consumano, tra ville surreali, gioielli fuori scala, egotismi incontrollatii, al suono di un piano(forte)folle.
Soderbergh è un padre, ci prende per mano e ci accompagna in questo viaggio dalla nascita alla morte degli anni 80, dal glitter all’hiv, cercando solo, con Liberace, con Scott, di essere felice, e di renderci felici.
That’s Amore.