Jack Reacher
Cristopher McQuarrie
2012
Tom sta per compiere 51 anni, uno in più di Johnny e Brad che ne compiono 50, mentre George, che ne dimostrava 50 fin da quando ne aveva 20, oggi ne ha 52.
Tom non è più un ragazzo, i capelli si diradano, la schiena scricchiola, mille acciacchi cominciano a farsi sentire, quindi ha smesso di gigioneggiare, non fa più lo scemo con le ragazze e accetta solo ruoli che ne esaltino la raggiunta maturità, la consapevole pacificazione interiore.
O no ?
No.
Siccome Tom è per sempre, secondo il disegno cosmico di cui è scientologisticamente protagonista, si reinventa senza posa come audace eroe di film d’azione.
E per togliersi dalle balle quei mattakkioni delle Majors, Tom scuce la grana e produce da solo il suo Jack Reacher, incassando la bellezza di 220 milioni di dollari ai botteghini in giro per il mondo, dimostrando a tutti che è ancora figo come quando faceva le piroette nel cielo con i RayBan e il giubbotto di pelle, hurrà!
Che poi ‘sto Jack Reacher non è malaccio, e alla fin fine i soldini che ha racimolato se li merita tutti, almeno per 3 motivi:
1) alla regia c è lo sceneggiatore de I Soliti Sospetti e di X-Men, un bravo artigiano che sa disegnare una storia con il giallo e con il nero, tirandola anche per le lunghe senza fartelo pesare;
2) si parla di reduci dell’Iraq assassini, di contractors stupratori e di miliziani guerrafondai, come se il sorridente Paese di Obama fosse l’Eden degli schizofrenici pazzi criminali rifiuti dell’umanità dal grilletto facile;
3) i Russi tornano finalmente a fare i nemici, usando il ditino per muovere speculazioni edilizie e finanziarie e non per fare esplodere una bomba H qualsiasi.
E ci sta anche la biondona da urlo di seguito rappresentata, che ovviamente impazzisce per Tom:
Ma Tom non la tocca, la salva e la abbandona, perché c’ha 50 anni, ha messo la testa a posto ed ha raggiunto la pace dei sensi.