L’italiano è bello perché è vario, quindi è chiara a tutti la distinzione tra film comico e quelle che un tempo erano la comiche. Tale distinzione è non esiste nella lingua inglese, che definisce comedy sia un film sottile, raffinato ed evanescente come il lubitschiano Angel (1937; Angelo) sia il keatoniano e strepitosamente funambolico The general (1927; Come vinsi la guerra) diretto da Buster Keaton e Clyde Bruckman, sia ancora le comiche di Stan Laurel e Oliver Hardy e addirittura di Red Skelton o del mediocre duo Bud Abbott-Lou Costello, noti in Italia un tempo come Gianni e Pinotto. In compenso, la parola comedy include vari sottogeneri: prima di tutto lo slapstick, basato su botte, capitomboli, inseguimenti ecc., e derivante dal termine con cui veniva designata dapprima la spatola di Arlecchino, poi, per estensione, il bastone di cui fa uso il comico (cit. da Treccani.it). La slapstick comedy è dunque erede naturale della commedia dell’arte, filtrata attraverso il vaudeville, genere teatrale leggero peculiare del Nord America, caraterrizzato da performance di artisti circensi.Le figure mitologiche della slapstick comedy americana – Buster Keaton, Charlie Chaplin, i fratelli Marx – non hanno mai avuto rivali o epigoni coreani: la slapstick coreana non ha una storia perchè da quelle parti non esiste una simile tradizione teatrale.
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