Kalachakra, ovvero il viaggio di Werner Herzog dentro i rituali di ordinamento dei monaci buddisti tibetani. Anche se meno spietato del solito, il suo occhio non è certo quello della propaganda proselitistica: come sempre sono i limiti estremi della capacità umana ad essere in primo piano e ad incuriosirlo. Nonostante le testimonianze di chi ha camminato per tre anni e mezzo di seguito e sorride, o si è fatto 37 anni di carcere e lo racconta con una serenità che ha poco di terreno, la vita è comunque destinata ad essere spazzata via dal vento, come il mandala di sabbia realizzato con estrema pazienza e meticolosità, e quindi distrutto alla fine della cerimonia. Herzog, cattolico e per niente esperto di buddismo, evita come la peste qualsiasi tipo di spiegone o chiarimento, affidandosi alle immagini e ai suoni, alla loro potenza suggestiva, riservandosi il ruolo esclusivo di testimone.
Il DVD recentemente pubblicato dalla Ripley’s Home Video contiene anche una interivsta a Herzog realizzata da Laurens Straub.