TURBO KID
Premiatissimo dal pubblico nei festival fantastici di mezzo mondo, a cominciare dal Fantasia di Montreal che è il benchmark del settore e che lo ha anche coprodotto, ma guai a pensare ad un qualsivoglia trattamento di favore per la creatura, in quanto lì lo spettatore è sovrano, credetemi. In tantissimi hanno partecipato alla produzione di questo low budget, tra gli altri spicca Jason Grindhouse Eisener di Hobo With a Shotgun, che all’opera conferisce soldi (pochi) e dna (tanto). Si comincia, anno carpenteriano 1997, all’indomani di una apocalisse planetaria, cumuli di rifiuti caos anarchia e ultraviolenza post punk – come nella mente del serial (George) Miller -, ma in mezzo a tutto questo marciume ecco the boy, un ragazzetto boccoluto che potrebbe felicemente essere il Michael Cera di qualche anno fa, in giro sulla bici perlustra i cumuli di rifiuti alla ricerca di memorabilia, un poster, una musicassetta, un mandrillo mutageno da rivendere al mercato nero in cambio di acqua, risorsa scarsissima, e fumetti.
Accanto al ragazzo una ragazza armata di una mazza da baseball con sopra un nano da giardino, she’s a cyborg but that’s ok, forse è il suo primo amore, di certo è un’amicizia assoluta, pura come solo quelle dell’età dell’innocenza, amicizia che cambierà le persone i robot ed il mondo intero. Eroi a loro insaputa, bicicavalieri solitari, villains a più non posso, un sintetizzatore come un acoustic doof warrior a scandire suoni e tempi dell’avventura: i tre alla regia non lesinano sulla sceneggiatura e sfornano visioni geniali supportati da inquadrature ipercinetiche e molteplici macchine da presa, raggiungono il culmine quando attorno ad un ombrellone ed ad una pioggia di sangue si inventano un climax che manco Park Chan Wook o Jonnie To.
THE MIDNIGHT MAN
Il regista risponde al nome di Travis Nicholas Zariwny, e nel 2016 firmò un remake – francamente inutile – di Cabin Fever. Stavolta parte con un grosso vantaggio: tra i protagonisti di Midnight Man ci sono nientemeno che Robert Englund – ovvero il leggendario Freddie Krueger della saga di Nightmare – e Lin Shaye (la stella della serie infinita di Insidious).
Lin Shaye è Anna, una nonna affetta da demenza senile e assistita dalla nipote Alex, un’orfana che Anna stessa ha allevato e cresciuto, dopo il suicidio della madre. Una sera, dopo aver messo a letto la nonna, Alex e un suo amico trovano in soffitta un gioco, decidono di provare a partecipare, finendo così per evocare l’Uomo di Mezzanotte, una entità pagana. Le conseguenze, com’è facile prevedere, non saranno liete…
Consueta confezione targata Midnight Factory, con il bluray accompagnato da un booklet esclusivo.