Gli Uccelli di Hitchcock, edizione esclusiva steelbook per Universal


I critici cinematografici, quella categoria umana capace di vomitare parole a caso purchè suonino bene alle loro stesse orecchie, non sono creature inventate da poco. Esistevano anche nel 1963, e molti di loro si scagliarono contro il capolavoro di Hitchcock perchè “non abbiamo trovato elementi del thriller“, “le interpretazioni dei due protagonisti non sono convincenti“, “manca una ferma conclusione“, “la costruzione è debole“, “l’amalgama tra commedia e horror non è del tutto riuscito“. Nei primi mesi di proiezione, il film incassò 11 milioni di dollari, e alla domanda su come avesse reagito alle pessime recensioni, Hitchcock rispose: ho pianto per tutta la strada da casa alla banca“.

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Flatliners Linea Mortale, DVD Universal


Cinque studenti di medicina, ossessionati da cosa si trovi oltre i confini della vita, si avventurano in un esperimento audace e pericoloso. Devono infatti arrestare i loro cuori per un breve periodo di tempo, per poter vivere un’esperienza di quasi morte e poter poi fare un resoconto diretto dell’aldilà. Mentre l’esperimento si fa sempre più pericoloso, ognuno di loro è perseguitato dai peccati del proprio passato, rievocati dalle conseguenze sovrannaturali del passaggio all’aldilà.

Flatline in inglese significa linea piatta, e si riferisce proprio alla linea che viene visualizzata sulla strumentazione medica quando è collegata ad un paziente, e il cuore di quest’ultimo cessa di battere. Il film è il sequel/remake dell’opera firmata da Joel Schumacher nel 1990, che non era un capolavoro ma comunque un buon lavoro medio. Niels Arden Oplev adatta la materia alle nuove generazioni, spogliandola dei suoi lati gotici. Compare Kiefer Sutherland – che era nella vecchia pellicola – in un cammeo, ma senza alcun riferimento al suo passato, probabilmente per non mettere in crisi il già poco attento pubblico giovane al quale il film si rivolge.

Nel dvd Universal appena uscito sono presenti contenuti extra: Gli ordini precisi del regista,  e L’interrogativo supremo.

Koch Media homevideo, Tommy Wirkola Superstar!


Dead Snow collection

Se pensiamo alle truppe naziste, pensiamo a macchine da guerra spietate e disumane, efficientissime, che non si fermavano davanti a niente e nessuno pur di obbedire ciecamente agli ordini più efferati, fino all’estremo sacrificio o alla demenza, che peraltro coincidevano e coincidono spesso. Un soldato nazista, insomma, possiede in nuce i tratti di uno zombi. Nonostante la forte presenza nazista nella storia del cinema horror, sono stranamente pochi i film nei quali possiamo ammirare delle simpatiche orde di nazimortiviventi. Tra questi, ancora meno sono i titoli di qualità. Se poi andassimo a cercare una saga nazizombi, ne troveremmo una sola, che risponde al nome di Dead Snow. Composta ahinoi di due soli capitoli, che speriamo si moltiplichino presto.

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Le novita homevideo di Koch Media


Vita Da Vampiro

Titolo italiano come sempre azzeccatissimo, per un film – What We Do in the Shadows – che sta ai vampiri come Shaun of the Dead sta agli zombi: un nuovo inizio, la parodia definitiva, il grottesco sublimato. Viene dalla Nuova Zelanda, quindi ha il marchio di origine controllata, la Nuova Zelanda è rinomata come terra dal cinema eccentrico e dalle produzioni più bizzarre. Sotto le sembianze del mockumentary, narra le vicende di (non) vita quotidiana di 3 vampiri giovani ma ultracentenari, che dividono in fitto un appartamento di provincia. sarebbero 4, ma il millenario simil Nosferatu è un tantino misantropo e (non) vive schivamente nell’orrido scantinato.

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Koch Media homevideo, le novità


Jukai – La Foresta Dei Suicidi

La foresta di Aokigahara è conosciuta anche con il nome di Jukai, ovvero il mare di alberi in giapponese, e si trova ai piedi del monte Fuji. La fitta vegetazione della foresta la rende un posto estremamente silenzioso e buio, anche i raggi del sole fanno fatica a penetrarvi. Tra le rocce, le caverne e gli arbusti ci sono numerosi cartelli che invitano, in giapponese e inglese, a riconsiderare le proprie intenzioni. Si rivolgono alle decine e decine di persone che ogni anno si addentrano nella foresta con l’intento di suicidarsi. E’ sicuramente un teatro – e un punto di partenza – perfetto per un film horror, ed è quello che ha realizzato Jason Zada. Senza guizzi registici inutili o costruzioni meta-chissàcosa, ma semplicemente sfruttando la location e la storia al massimo, chè bastano a reggere da sole tre quarti di film.

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L’amore è più freddo della morte, in DVD per Ripley’s


L’esordio di Rainer Werner Fassbinder è una sorta di gioco con i miti cinematografici che lo hanno formato, ma si tratta di un gioco maledettamente serio, prodotto in maniera indipendente: il regista investì i suoi soldi – guadagnati recitando – e con l’aiuto di un investitore privato riuscì a produrre il film restando completamente fuori dal sistema-cinema nazionale tedesco. E aveva 23 anni.

E’ proprio Fassbinder a recitare nei panni di Franz, un magnaccia di piccola tacca che fa prostituire la sua donna e pretende di lavorare in maniera autonoma, senza essere costretto ad entrare nel Sindacato del crimine. Questo significa ovviamente mettersi nei guai, e infatti si ritrova con un killer alle calcagna. Il magnaccia, la donna e il killer diventano i tre vertici di un triangolo ambiguo, molto ambiguo, e progettano insieme una rapina in banca che potrebbe cambiare il loro futuro. Plot semplice e lineare, strutturato in maniera più che classica, ma a ben vedere i tre personaggi si portano dietro un bel carico di misteri e ambiguità molto interessanti, a cominciare da Joanna (Hanna Schygulla, che quindi inizia subito a collaborare col regista tedesco, e finirà per apparire in metà dei suoi film) per finire al desiderio che nasce, e resta inespresso, tra i due uomini.

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Oci Ciornie, in DVD per Ripley’s Home Video


Nostalgia canaglia! Era il 1987 quando Oci Ciornie vide la luce, diretto da Michalkov, con Marcello Mastroianni protagonista assoluto, premiato a Cannes e nominato all’Oscar. Frutto di una coproduzione italo-sovietica (si, esisteva ancora l’Impero del Male, anche se in fin di vita), il film era basato sui racconti di Cechov, e ambientato tra l’Italia e la Russia del primo Novecento. Su una nave da crociera, Romano (Mastroianni) incontra un russo in viaggio di nozze. Tra i due nasce una confidenza naturale, e Romano racconta la sua storia struggente. Racconta del suo matrimonio infelice, dell’incontro folgorante con una giovane russa alle Terme di Montecatini, della passione che esplode e non smette di bruciare quando i due si lasciano per tornare dai rispettivi coniugi. E’ un racconto che procede fino ad un finale a sorpresa, e poco importano le domande che sorgono spontanee durante la visione – e il racconto – chè la storia appartiene al passato e ciò che importa davvero non è quello che i protagonisti avrebbero o non avrebbero dovuto fare e dire. Ciò che conta è proprio raccontare la storia. In eterno, forse. Come un fantasma che ha fatto della propria occasione mancata l’unica ragione di vita.

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