Quando cammino per le strade ho sempre la sensazione che qualcuno mi stia seguendo. Ma sono invece io che inseguo me stesso. Silenzioso. Ma io lo sento. Si! Spesso ho l’impressione di correre dietro me stesso, allora, voglio scappare! Scappare! Ma non posso, non posso fuggire,devo, devo uscire ed essere inseguito. Devo correre! Correre,per strade senza fine. Voglio andare via. Voglio andare via! Ma con me corrono i fantasmi di madri, di bambini. Non mi lasciano un momento. Parole come pietre che lapidano, parole dentro un film. Questa puntata è dedicata a lui, al mostro di Dusseldorf. E’dedicata a chi corre per strada, alle mamme con bambini, ed anche ai padri. Agli untori, gli appestati, ai clandestini, ai lebbrosi, agli inzivosi. E’dedicata a tutti i nemici pubblici. A voi, che ascoltate o ascolterete, dikotomiko regala l’immunità di gregge, contro il branco di lupi famelici che vi aspetta là fuori. sulle scale, sui balconi, sulle tastire, sotto le scrivanie. Siate pecore come noi. Siate nemici pubblici.
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Lo Specchio Nero n.7 su RKONAIR: lunga vita alla nuova carne!
Trasformiamoci in delatori, in ruffiani, in spie. Denunciamo il vicino, che si attarda a passeggiare nel vicolo, senza giusta causa o giustificato motivo.
Poi, al tramonto, trasformiamoci ancora, facciamo il flash mob, il fascio-mob, cantiamo l’inno, sputiamo veleno, vincere, e vinceremmo!
Torniamo dentro, e trasformiamoci ancora.
Trasformiamoci in leoni da testiera, guardiamo tv e pc e smartphone dal letto, o sul divano.
Trasformiamoci, trasformiamoci ancora, e ancora, e ancora. No time, no space.
E’ l’inazione che ha iniziato la rivoluzione. Ciascuno di noi è altro da sé, non ha più forma fisica, non ha più forma. E’ un blob, è un mashup di carne e suppellettili, è un oggetto d’arredo, è un complemento d’arredo.
Dikotomiko ha selezionato per voi una poltiglia di film e di serie tv , piò o meno recenti, che girano intorno al tema della mutazione, della trasformazione, dell’entropia dei corpi e dello spirito.

Guida ai Cult(o) Movies: ascoltateci in podcasting!
Dikotomiko sommo onnipotente, fetauring Davide Pulici di Nocturno, vi propone i film più significativi degli ultimi anni, con sette e santoni al centro dell’obiettivo. In ordine sparso: Jug Face; Midsommar; Apostle; Safe Heaven (VHS 2); Svaha – the Sixth Fingers; Martyrs; Kill List; Regression;The Endless; Red State. Cliccate sull’empia immagine del capro monocolo per ascoltarci!
Una musica può fare, nininni, biopic, black metal …
In quel film c’è tutta la mia personalità. E’ grandioso, totalmente anarchico. Parola di Kurt Cobain, il film è Giovani guerrieri (Over The edge, 1979). Diretto da Jonathan Kaplan, ispirato da fatti di cronaca, metteva in scena gli adolescenti americani e la loro rabbia contro il sistema. Nessuno pensava a loro, niente era progettato per loro, e allora affanculo tutto. Droga, alcool, violenza, scontri con la polizia. Tutto molto punk: e infatti Kaplan, che aveva conosciuto da vicino il fenomeno dei Sex Pistols, ci vide proprio quello nello script: questi ragazzi erano punk americani, e il film doveva essere un film punk, grezzo e pulsante, con attori non professionisti.
Lo specchio nero. I sovranismi sugli schermi dal 2001 ad oggi
Warlock. Gobble gobble, gobble, gobble, Tommaso Pincio one of us!
Oggi spariglio, parlo di libri più che di film. Di un libro, un romanzo, un grande romanzo americano. Si chiama Warlock, è del 1958, l’autore è Oakley Hall. Lo trovate in libreria, edizioni SUR, pregevolmente tradotto da Tommaso Pincio. Warlock è il crepuscolo del western, scritto quando ancora il mezzogiorno del genere rintoccava. E’ il crollo di una Nazione, imputato al marciume delle sue poco gloriose fondamenta. E’una galleria di personaggi indelebili: pistoleri, commercianti, minatori, samaritane, prostitute, sindacalisti, banditi, ciarlatani, bari, ubriaconi, uomini di legge e uomini senza dio. Un’epopea scritta con un inchiostro di polvere, la polvere che copre un paese fantasma tremendamente archetipico. Warlock è la ricerca di un futuro migliore, e l’impossibilità di sfuggire ad un destino inesorabile. Ho letto Warlock qualche mese fa, solo dopo averlo fatto ho scoperto l’esistenza di Ultima Notte a Warlock, film del 1959, diretto da Edward Dmytryk e sceneggiato dallo stesso Hall, che non è menzionato nelle info di copertina dell’edizione italiana. Ne ho chiesto la ragione a Tommaso Pincio, cinefilo appassionato e sensibilissimo, poichè penso che quell’informazione avrebbe accresciuto l’appetibilità del romanzo per un ignaro compratore; ecco la sua risposta:
Mamma, ho visto un UGO! Oggetti Giganti Non Identificati
Colossal, Shin Godzilla, il Grande Gigante Gentile. A Monster Calls, Gulliver, Animali Fantastici, Kong. Le dimensioni contano, diffidate di chi dice il contrario. Siamo nel 2017, l’onda lunga delle Lezioni Americane è terminata da un bel pezzo. La prima lezione, diceva Calvino, è la leggerezza, che andava intesa come una sottrazione di peso, una ricerca analitica delle componenti minime del mondo, o del racconto. Lezione valida e applicabile alle differenti arti, solo che nel cinema qualcosa sta cambiando verso: da qualche tempo, dopo tanto minimal, sembra arrivata una stagione di maximal, dalla durata e dai confini ancora incerti. Si potrebbe obiettare che il franchise dei Transformers stesse lì già da un bel pezzo, a dimostrare il primato durevole della pesantezza e dell’oversize, ma a noi non interessano alieni e nemmeno metalli trionfanti, a noi interessano i giganti, in quanto creature colossali, più o meno organiche, più o meno terrestri, dalle sembianze umane o vegetali o animali.