Sveglia, suona, buco in, pancia, scendo, cacca, radio, NASA. Base, scrivo, leggo, spacca, logic, canto, ascolto, NASA. Impulsivo che non sono altro, all’epoca della visione in sala imprecai contro regia e sceneggiatura, del film scorgevo solo il brand marketing per Nasa e USA e ne parlavo così. Sbagliavo, The Martian è un testo universitario, corso di laurea in filosofia dei viaggi nel tempo. La storia apparecchiata da Goddard – in stato di grazia – scorre, apparentemente, in ordine cronologico lineare, le vicende si susseguono infatti in modo calendariale inesorabile. Sotto la superficie invece il tempo si piega, si accorcia, si allunga, è flessibile, è liquido, è emozionale, è scientifico, è umano. E’, in una parola, relativo.
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Manchester By The Sea. Can’t beat it.

The Martian, la fantascienza che ti sfiora
Sveglia, suona, buco in, pancia, scendo, cacca, radio, NASA. Base, scrivo, leggo, spacca, logic, canto, ascolto, NASA. Un tormentone si riconosce subito, penetra nelle fibre cerebraii e le disgrega. Così è questo The Martian, uno dei film più importanti della stagione 2015, nella sua dichiarata fotta di lanciare Hollywood di nuovo in orbita, su e ancor più su, dove il cielo è blu, anzi, è rosso e bianco e blu, a stelle e strisce insomma.
Solo un’illusione
Behind The Candelabra
2013
Behind The Candelabra, passato a Cannes sotto colpevole silenzio, è il cinema come piace a Dikotomiko: una storia bellissima, magistralmente raccontata attraverso corpi musica ed immagini. Un prezioso, inaspettato tassello per comprendere quel brulicante mosaico di lustrini, pailettes e virus che sono stati gli anni 80.
Una storia bellissima è sempre una storia d’amore, amore per qualcuno o qualcosa, ed una storia d’amore funziona solo se c’è magia, “chimica”, tra le parti. Qui ad amarsi sono Michael Douglas e Matt Damon totally omosex: una pop star del pianoforte ed il suo toy boy, splendidi nel mostrarsi veri in quanto grotteschi, innamorati in quanto abbandonati, uniti in quanto diversi.
La storia di questo amore è la storia della mutazione e della metamorfosi dei corpi, tra tupè, chirurgia plastica pulp, diete estreme e devastazione da addiction/infection.
La luce tungstenica di migliaia di lampadari (candelabra) illumina un palco dove vite amaramente gaie si consumano, tra ville surreali, gioielli fuori scala, egotismi incontrollatii, al suono di un piano(forte)folle.
Soderbergh è un padre, ci prende per mano e ci accompagna in questo viaggio dalla nascita alla morte degli anni 80, dal glitter all’hiv, cercando solo, con Liberace, con Scott, di essere felice, e di renderci felici.
That’s Amore.