Pussy Riot? No-Pussy Riot? DikotomikA in radio,con le femmine ribelli.


Nell’eterna guerra dei sessi, Dikotomiko si schiera da una parte, come sempre quella giusta. Con le donne incappucciate, le donne in trincea, sulle barricate. Sugli altari, nei reparti di ostetricia, nelle colonie saccheggiate e imbrattate di sangue. Nei quartieri ultraviolenti di Chicago e New York. Sempre con le donne.

Su RKO Radio è disponibile la nuova puntata delLo Specchio Nero, il nostro programma di cinema in versione audio, per perforare le vostre orecchie tappate dal patriarcato e dal maschilismo. Con un solo obiettivo: non rompervi le palle. O le ovaie.

Con Spike Lee, Harmony Korine, Jennifer Kent e tante/i altre/i.

 

La special guest di questa puntata è una OneWomanBand, Elli De Mon, che ci parla del suo rapporto con la musica e con i palchi, dei suoi film preferiti, e della sua nuova creatura: un libro dal titolo Countin’ the blues. Donne indomite.

 

Ascoltateci, annuite e commentate. Disturbate, applaudite o fischiate. Buon ascolto.

 

 

The land of Harmony


“Il senso di tutto questo cinismo, di questa assurdità? Dire a tutti: tranquilli, ci sono io, Harmony Korine.Forse Korine pensa di svelare la cruda verità attraverso l’esibizione di giovani problematici senza alcun adulto a far da modello positivo, ma è solo spazzatura. C’è una differenza tra osservare la realtà senza batter ciglio e sguazzare nella degenerazione”.

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Così parlò Mark Caro del Chicago Tribune nel 1997, come lui si espressero moltissimi critici americani, impreparati alla visione di Gummo: un film ripugnante, crudele, rancido, perverso secondo i più severi, secondo i più buoni invece un film sconclusionato e velleitario. Avevano ragione tutti quanti, Gummo è un capolavoro, uno dei film più caotici, disturbanti, perturbanti della storia del cinema.

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Sion Sono, il noir e i pesci tropicali


“Dovrebbero darmi la medaglia d’oro per l’omicidio” dichiarò Sekine Gen, che con sua moglie Hiroko Kazama ammazzò almeno 4 persone. I due gestivano un negozio di cani di razza nei primi anni novanta a Tokyo, e nei ritagli di  tempo avvelenavano con la stricnina,  smembravano, riducevano a pezzettini e quindi davano in pasto ai pesci i resti delle loro vittime, senza dimenticare di bruciare le ossa e quindi spargere le ceneri al vento. Le vittime diventavano invisibili, e Sekine si sentiva inafferrabile.

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Zombie Vampires pon pon


 

Al confronto, Jennifer’s Body è il Quarto Potere del teen-horror.

Girare una boiata del genere, due anni dopo The Woman, dovrebbe essere vietato dalla legge. Vero è che c’è concorso di colpa, e magari la parte di colpa maggiore bisogna darla al co-regista Chris Sivertson. Però Lucky McKee, ripeto, ha scritto e diretto The Woman, che è oggettivamente uno dei massimi capolavori horror di questi anni malandati.

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Capolavori assoluti del cinema: WAKE IN FRIGHT


 

Alle 13.25 del giorno 1 luglio 2014 uno dei migliori film in assoluto al mondo è ancora completamente inedito in Italia. Nel nuovo numero di Nocturno,  in edicola adesso, ve lo si conta noi com’è che andò.

BENVENUTI ALL’INFERNO

La storia di Wake In Fright, un classico del cinema australiano che fu girato nel 1971 dal regista di Rambo, concorse a Cannes per la Palma d’Oro ma fu a tal punto odiato dal suo stesso Paese che per 38 anni scomparve dalla circolazione prima di essere ritrovato su un camion diretto al macero, restaurato da Martin Scorsese e onorato nella collana Masters of Cinema dall’inglese Eureka!

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Top 5 Movies 2013, esponenziale, subliminale.


Vi odio, figli illegittimi muertos de risa di una subcultura reazionaria, stoker che ragionate per associazione el infierno invece che per dissociazione paradies liebe, che calcate i gravity piedi nelle altrui orme, che demandate ad afasici banditori l’urlo countdown della vostra appartenenza.

Vi odio, discepoli ciechi dell’aforisma la grande bellezza, stanchi mendicanti di pensieri compliance e saggezza da asporto, prefiche prezzolate di kick-ass 2 contrizioni a chiamata, indignati sottoscrittori di petizioni condominiali dans ma peau 2.0 .

Vi odio, ma vi perdono, perchè questo è journey to the west conquering the demons il 21° secolo, questo è il sound of noise tempo Dikotomiko, e questi sono i 5 lampi the butterfly room con i quali vi abbaglio:

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Le scelte di Sofia


The Bling Ring

Sofia Coppola

2013

Dikotomiko ha principi pochi ma buoni, il più importante è la lotta senza quartiere al nepotismo, al figliodipapismo, al figliodartismo, forme deteriori di raccomandazione genetica sulle quali ci siamo espressi in altra sede.

La nostra rinomata laicità di pensiero ci permette tuttavia di combattere il crimine con mente aperta, per apprezzare il genio in qualsiasi famigghia si manifesti. E ’il caso di Sofia Coppola, regista vera, in modo altro da Francis Ford: un capolavoro (Lost in Translation) e due grandi film (Il Giardino delle Vergini Suicide e Marie Antoinette), Leone D’Oro a Venezia con Somewhere (mah… ), flirt sentimentale e artistico con Quentin Tarantino.

La amiamo di un amore grande e imperituro, specie quando, da vera Lucana Dentro, passa le vacanze estive a Bernalda, come un qualunque studentello o impiegatucolo fuorisede che torni da mammà.

sofia bernalda

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