La via cinese al capitalismo. La trasformazione del più grande regime marxista in un regime capitalista post-moderno avviene (è avvenuta, avverrà?) in modo indolore, solo qualche piccolo incidente di percorso, un tocco di repressione, qualche carro armato a macinare ossicine in piazza, alcune etnie insettiformi da debellare, è vero, ma vuoi mettere il profitto, la mano invisibile dei mercati, il benessere diffuso, l’erezione priapica del PIL? Il sistema è semplice e tanto ben congegnato da assurgere a modello esportabile e replicabile: sotto il naso delle farisaiche democrazie atlantiche, si perpetua la negazione dei diritti fondamentali (Cina primo Paese al mondo per esecuzioni capitali), al contempo si olia la macchina della propaganda dismettendo libretti rossi e fabbriche di trattori per puntare sulla fabbrica dei sogni. Cinema, oppio dei popoli.