nessun potere è meglio di Nessun Potere. ITALIAN PUNK HARDCORE 1980 – 1989, Il Film.


 

Disobbedire sempre e dovunque
e’ questo il nostro messaggio:
sabotaggio.

Avvicinare la bocca libera ai microfoni liberi di una radio libera, negli anni settanta, in Emilia o in Piemonte era una cosa. Farlo in Sicilia era tutta un’altra storia. Anche mettere su una band hardcore a Messina nei primi anni ottanta non deve essere stato per niente facile ( se si fosse trattato di hardcore cinematografico tutto sarebbe stato molto più semplice. E in quel caso, però, anche il concetto di gruppo andava rivisto…). Max, ex membro della band messinese Uart Punk, ricorda la loro partecipazione ad una tre giorni di concerti al nord, sorta di raduno nazionale HC, al quale partecipò una sola band meridionale: gli Uart Punk, appunto. Max racconta con orgoglio, celato da un paio di vistosi ray-ban, che il punk per lui non è mai stato motivo di condivisione di ideali o lotte politiche.

Continueremo a esistere?
saremo in grado di fermare la pazzia?
o moriremo gridando liberta’
ascoltando le nostre poesie?

Il punk, dice, è individualismo, esasperato fino ad arrivare al nichilismo senza raggiungere l’estremo però, “altrimenti non sarei qui oggi”. Un’altra cosa che non ha mai condiviso è il rifiuto delle droghe, e ci sta. Punk è insomma tante cose, tantissime, anche diversissime tra loro ma sempre a braccetto. Punk è probabilmente anche una gran rottura di coglioni. Come le due o tre ragazze sedute dietro di me, che hanno parlato a voce altissima per quasi tutta la durata della proiezione, tra l’altro un’anteprima nazionale, mondiale, intergalattica. Sto invecchiando io, può essere. Ma ridere del look di Helena Velena (mentre racconta dei dischi stampati con la sua Attack Punk Records senza firmare alcunchè, con i rapporti contrattuali basati solo su amicizia e fiducia, e rifiutandosi di registrare alla s.i.a.e. le canzoni, comprese quelle dei Cccp) si può? Non lo so, come non so per quale cazzo di motivo siano venute a vedere il film.

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Non si svende, non si svende. Neanche se non funziona, neanche se non funziona


ortodossia

30 anni di Ortodossia in concerto

Oasi San Martino, Acquaviva delle Fonti (Ba)

10 luglio 2013

Il prologo è assolutamente esaltante: dopo due trionfi su un palchetto striminzito, con una bolgia umana in adorazione e tumulto che ondeggiava sudaticcia, Massimo Zamboni torna per la terza volta all’Oasi San Martino a celebrare i 30 anni passati dalla pubblicazione di Ortodossia in compagnia di Canali Maroccolo Fatur e Angela Baraldi, calcando stavolta un signor palco, grande e professionalmente adeguato. Dikotomiko arriva fiducioso, dal dj set arrivano le note dei Diaframma, il declamare di Offlaga Disco Pax, e tanta paccottiglia plasticosa molto anni 80. Il pubblico si avvicina al palco, c’è qualche cresta mohicana, si spengono le luci. Il primo a salire sul palco è Giorgio Canali, poi gli altri.. e poi inizia. Emilia Paranoica… Continua a leggere

Punk Vatican


Fedele alla linea – Giovanni Lindo Ferretti

Germano Maccioni

2013

Qualche mese fa ho avuto la fortuna di assistere ad un concerto in cui Massimo Zamboni, insieme a Giorgio Canali, Fatur (!) ed Angela Baraldi alla voce, riproponeva le canzoni di CCCP/CSI. “30 anni di ortodossia”. E’ stata una serata incredibilmente intensa, uno spettacolo memorabile che ha scatenato ed emozionato tutti i presenti. Il merito sta tutto nella grandezza delle canzoni, perchè la musica creata da Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni è di una potenza che il tempo non ha scalfito minimamente, e sarà così in eterno.

 

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