Nuie simm comm’a Ridliscòt


Alien 2 – Sulla Terra

Ciro Ippolito, Biagio Proietti

1980

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Il mio potente desiderio di farmi male e scandagliare la filmografia più trash del Belpaese non conosce confini, pare. Incurante di tutto, in questi giorni mi sono infatti impelagata nella visione del terribile Alien 2 sulla Terra, diretto nel 1980 dal regista Ciro Ippolito.

Trama: due astronauti rientrano sulla Terra dopo una spedizione spaziale ma, quando il loro modulo ammara, dei due non vi è traccia. Nel frattempo, cominciano a spuntare in giro per l’America degli strani sassi blu, uno dei quali viene trasportato a mo’ di souvenir all’interno di un complesso di caverne da un gruppo di speleologi amatoriali che, neanche a dirlo, si ritroveranno così braccati dall’Alien del titolo…

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Di solito, quando mi procuro simili amenità italiane è perché mi aspetto di passare una serata all’insegna del WTF più sfrenato, ridendo a crepapelle per dialoghi osceni, effetti speciali da cartoleria, teorie strampalate e recitazione cinofila, oppure di ripescare qualche perla sottovalutata ma in grado (come fece all’epoca L’aldilà di Fulci) di risvegliare il mio strano e malato apprezzamento. Purtroppo, con Alien 2 sulla Terra non è successo nulla di tutto questo perché il film in questione è una delle cose più noiose, camurriose e stupide mai girate da mano umana, figurarsi aliena.

Alien-2-Sulla-Terra-il-fanta-horror-di-Ciro-Ippolito-12-2Sulla carta, l’idea di realizzare uno spin-off di Alien all’interno di una grotta non sarebbe nemmeno stata male, ma questa versione più “splatter” e pecoreccia del capolavoro di Ridley Scott riesce a prendere le ambientazioni claustrofobiche e il ritmo teso dell’originale e a trasformarle, rispettivamente, in un lento, devastante documentario sulle stalattiti e in una sequenza ininterrotta di scene buie e inquadrature sconclusionate, tra l’altro sottolineate da un orrendo score creato alla bisogna da degli Oliver Onions ancora ben lontani dai fasti che avrebbero raggiunto con i film di Bud Spencer e Terence Hill.

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Purtroppo, questo trionfo di noia ed incapacità registica (addirittura a un certo punto si vede l’interno dell’abitacolo della vettura da cui viene ripresa una scena, ‘nuff said!) non viene reso esilarante nemmeno da quelle poche perle di idiozia che di tanto in tanto affiorano nel corso della visione, ma proviamo lo stesso ad elencarne qualcuna. Innanzitutto non si capisce come mai gli astronauti spargano pietre aliene per tutto il creato durante il rientro sulla Terra visto che, a rigor di logica, un simile evento dovrebbe perlomeno coincidere con una pioggia di meteoriti, per quanto piccoli. E invece, cielo sereno ma trippa come se non ci fosse un domani. Sì perché, guardando il film, mi sono chiesta cosa diavolo fosse quest’alieno che non si vede quasi mai, sepolto all’interno di facce mangiate e teste mozzate; lì per lì mi sembravano pomodori spellati, invece ho sbagliato ingrediente e anche Wikipedia mi conferma che, nel finale, la soggettiva dell’alieno è stata ricreata avvolgendo la lente della telecamera nella trippa. Se questo ancora non vi fa ridere sappiate che la protagonista è una telepate talmente abile che riesce a capire dove sono gli alieni soltanto quando le loro zanne sono ad un centimetro dalla gola dei suoi compagni, oppure quando se li trova davanti. Grazie signò, utilissima, eh! A queste prodezze degne di una novella Jean Grey si aggiungono uno speleologo scrittore che trova ispirazione battendo a macchina all’interno delle grotte con la sola illuminazione di una candela, un’interminabile partita a bowling che fa il paio con la briscola de Il fantasma di Sodoma e un finale talmente imbarazzante che c’è da averne pietà. Se non si fosse ancora capito, Alien 2 sulla terra è brutto persino per i soliti canoni del cinema di serie Z nostrano. Evitatelo come la peste!

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