Nella hall di Jimmy si balla, si ascolta musica, si insegna a cucire e a tirare di boxe, e si parla di politica. Gratis. La hall, che era un’edificio abbandonato, è stata riportata in vita dai suoi stessi frequentatori, è aperta a tutti ed è malvista da padroni, dai fascisti e dalla chiesa. E dall’IRA. Vi ricorda qualcosa? Esatto, la hall di Jimmy è praticamente un centro sociale occupato ed autogestito, in Irlanda. Poco meno di cento anni fa.
Jimmy ha il volto di Barry Ward, splendidamente timido e schivo nonostante il carisma che emana. Superlativa la prova di Jim Norton, la perfetta nemesi, il volto severo di Padre Sheridan, il prete reazionario e inflessibile, che ci tiene a mostrare in pubblico il rispetto per il suo avversario, ma solo dopo averlo sconfitto.
Invecchiano tutti, ma proprio tutti. Anche il compagno Ken Loach, arrivato al 77esimo compleanno e al suo presunto film di addio. Ripensaci, Ken. Chi altro ci può mostrare un gruppo di proletarie e proletari seduti in circolo a discutere dell’effetto che ha su di loro una poesia di Yeats? Lo stesso gruppo capace di ballare al ritmo nuovo della musica del demonio, il jazz che Jimmy Gralton ha portato con sè dagli Stati Uniti, insieme ad un preziosissimo grammofono.
Chi, se non Ken Loach, può ricordare al mondo che nel 1932 a Belfast lavoratori cattolici e protestanti, insieme, si ribellarono e lottarono per i loro diritti? Il potere dovette sudare sette camicie per rompere quella pericolosissima unione della working class e tornare alla rassicurante guerra di religione, l’equivalente di un quinto asso nella manica buono per tutte le stagioni. L’accenno a quell’episodio, nei cinema di Belfast, ha provocato diversi applausi spontanei.
Applausi ai quali ci uniamo con entusiasmo e occhi lucidi, perchè il ruolo di Ken Loach, fosse anche solo quello di divulgare e ricordare episodi storici nascosti e importantissimi per il popolo e quel che resta della classe operaia, è un ruolo fondamentale.
Molti hanno scritto di Jimmy’s Hall evidenziando una semplicistica divisione tra buoni (i lavoratori, i comunisti, le vittime di soprusi e abusi) e cattivi (la chiesa, i padroni, i fascisti, la reazionaria I.R.A. troppo amica dei preti). Proprio quello che piace a noi: o di qua o di là. Le sfumature, le tonalità di grigio, i conflitti interiori e i quesiti esistenziali non sono ammessi, qui in Irlanda nel 1932. Non c’è tempo. Qui c’è da lottare, latitare, manifestare e ballare, amare e studiare. Sempre dalla parte giusta.
Jimmy’s Hall
Ken Loach
2014