La donna invisibile, Catwoman, Batgirl, Elektra, Mystica, Tempesta e tutte le altre, inclusa naturalmente Wonder Woman, sono solo pupattole, pelle ossa e lustrini: l’unica vera supereroina – senza neanche il bisogno di superpoteri – risponde al nome di Coffy. Come ogni giustiziera mascherata che si rispetti conduce una doppia vita: di giorno lavora come infermiera e di notte si toglie la divisa bianca, travestendosi da mignotta per avvicinarsi alle palle di papponi e spacciatori. E farle esplodere a fucilate. A pensarci bene, forse un paio di superpoteri in effetti li possiede. Quando vi deciderete a spostare le pupille dalla scollatura, quello che vedrete non è la versione comica del Re In Giallo: è King George, uno dei tanti cattivi che finiscono nel mirino della vigilante più sexy del pianeta, interpretato da Robert DoQui che dieci anni dopo diventerà poliziotto in Robocop (!).
Battendo sul tempo – e non solo sul tempo, o vogliamo fare paragoni tra Pam Grier e Charles Bronson? – Il Giustiziere della Notte, che arriverà nelle sale un anno dopo, il film di Jack Hill non si limita a mettere in scena il titillante tema del cittadino-esasperato-che-si-fa-giustizia-da-solo; Coffy è anche una inconsapevole condottiera della riscossa del ghetto nero contro il potere bianco.
Anche quando gli spacciatori e i papponi sono afro, i loro diretti superiori sono sempre bianchi e ricchi, quindi le fucilate di Coffy sono anche politiche. E che fucilate: con il primo colpo sparato, nei minuti iniziali del film, frantuma la testa di un pusher!
Ma Coffy è femmina! Ha il dovere morale di riscattare l’immagine stereotipata della donna-oggetto sessuale bisognosa di protezione e coccole maschili, quindi che fa? Si spoglia di continuo usando la sua incredibile carica erotica per tutta la durata della pellicola. MA lo fa per sterminare i maschi cattivi.
L’alibi della black consciousness permette a Jack Hill di inserire anche una rissa tra prostitute divertentissima, durante la quale, tra una insalatiera in testa e mazzate da orbe, tutte sembrano avere l’unico scopo di tirar giù i vestiti delle altre. Mentre Coffy nasconde nella sua capigliatura afro un paio di lamette…
Tutto si svolge, ovviamente, al ritmo di funky-soul molto serio.
Il signor Quentin Tarantino è capace di recitare a memoria interi dialoghi tratti da questo e dagli altri film di Jack Hill, che ha soprannominato “Howard Hawks dell’exploitation”, la sua adorazione si è trasformata in Jackie Brown, e ha portato soldi, gloria e vita eterna sia a Jack Hill che a Pam Grier, the Queen of Blaxploitation. QT, non finiremo mai di ringraziarti.
Coffy
Jack Hill
1973