Coffy, 1973. Revenge is a virtue


La donna invisibile, Catwoman, Batgirl, Elektra, Mystica, Tempesta e tutte le altre, inclusa naturalmente Wonder Woman, sono solo pupattole, pelle ossa e lustrini: l’unica vera supereroina – senza neanche il bisogno di superpoteri – risponde al nome di Coffy. Come ogni giustiziera mascherata che si rispetti conduce una doppia vita: di giorno lavora come infermiera e di notte si toglie la divisa bianca, travestendosi da mignotta per avvicinarsi alle palle di papponi e spacciatori. E farle esplodere a fucilate. A pensarci bene, forse un paio di superpoteri in effetti li possiede. Quando vi deciderete a spostare le pupille dalla scollatura, quello che vedrete non è la versione comica del Re In Giallo: è King George, uno dei tanti cattivi che finiscono nel mirino della vigilante più sexy del pianeta, interpretato da Robert DoQui che dieci anni dopo diventerà poliziotto in Robocop (!).

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Battendo sul tempo – e non solo sul tempo, o vogliamo fare paragoni tra Pam Grier e Charles Bronson? – Il Giustiziere della Notte, che arriverà nelle sale un anno dopo, il film di Jack Hill non si limita a mettere in scena il titillante tema del cittadino-esasperato-che-si-fa-giustizia-da-solo; Coffy è anche una inconsapevole condottiera della riscossa del ghetto nero contro il potere bianco.

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Anche quando gli spacciatori e i papponi sono afro, i loro diretti superiori sono sempre bianchi e ricchi, quindi le fucilate di Coffy sono anche politiche. E che fucilate: con il primo colpo sparato, nei minuti iniziali del film, frantuma la testa di un pusher!

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Ma Coffy è femmina! Ha il dovere morale di riscattare l’immagine stereotipata della donna-oggetto sessuale bisognosa di protezione e coccole maschili, quindi che fa? Si spoglia di continuo usando la sua incredibile carica erotica per tutta la durata della pellicola. MA lo fa per sterminare i maschi cattivi.

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L’alibi della black consciousness permette a Jack Hill di inserire anche una rissa tra prostitute divertentissima, durante la quale, tra una insalatiera in testa e mazzate da orbe, tutte sembrano avere l’unico scopo di tirar giù i vestiti delle altre. Mentre Coffy nasconde nella sua capigliatura afro un paio di lamette…

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Tutto si svolge, ovviamente, al ritmo di funky-soul molto serio.

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Il signor Quentin Tarantino è capace di recitare a memoria interi dialoghi tratti da questo e dagli altri film di Jack Hill, che ha soprannominato “Howard Hawks dell’exploitation”, la sua adorazione si è trasformata in Jackie Brown, e ha portato soldi, gloria e vita eterna sia a Jack Hill che a Pam Grier, the Queen of Blaxploitation. QT, non finiremo mai di ringraziarti.

 

Coffy

Jack Hill

1973

 

 

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