Io sono il numero zero
facce diffidenti quando passa lo straniero in sclero, teso vero
vesto scuro, picchio la mia testa contro il muro
sono io l’amico di nessuno stai sicuro
resto fuori dalla moda e dallo stadio
fuori dai partiti e puoi giurarci, io non sono l’italiano medio
ma un cane senza museruola
la N E la doppia F A Passaparola
chico canta che ti passa, ma non mi passa piú
testa bassa, la repressione
mi butta giú schiaccia
quando lo sbirro mi dá i pugni nella faccia
per me lo stato é solo stato di minaccia
quando vedo il tunisino all’angolo che spaccia
la nera presi a schiaffi dal magnaccia
io so che é tutto made in Italy percio’
non chiedermi se canto Forza Italia o no…
Io avevo 23 anni quando infilai questo disco per la prima volta nel lettore cd, e ricordo bene la sensazione inedita: fino ad allora avevo ascoltato dischi, provenienti dal giro dei centri sociali, che erano “solo” dischi di rivolta e opposizione, necessari come l’ossigeno ma spesso grezzi, approssimativi e dotati di un suono sempre amatoriale, “punk” per l’urgenza e gli scarsi mezzi, e le ancora più scarse capacità tecniche e di produzione. Era quello il rap italiano, anzi era quello il rap e basta, fino alla nascita di SxM, un capolavoro ancora oggi, dopo 21 anni.