Papà, sei un crashiuorrgghh


Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

“Ciao blog, sono un papà. Ho una figlia minorenne, che amo tantissimo come fosse figlia mia. Come fanno tutte le figlie minorenni del mondo, comprese quelle che abitano a Gaza e Kabul, mi chiede spesso regali che io non posso sempre farle, ad esempio una Mercedes 3000 o il noleggio dello stadio Olimpico per festeggiare non il suo compleanno, ma l’arrivo del sabato sera. Io vorrei tanto accontentarla, ogni sabato vorrei finanziare una festa innocente per lei e i suoi 400 amici, noleggiare potentissime batterie di generatori di corrente, trasportare con gli elicotteri dozzine di frigobar pieni di ogni superalcolico, allestire un palco per un concerto dei Daft Punk, assumere i migliori cuochi del mondo per preparare ogni tipo di prelibatezze per i ragazzi. Ma purtroppo devo fare i conti con la burocrazia, le tasse, il malgoverno.

burocrazia

Ci sono troppi obblighi che frenano la sana voglia di accontentare mia figlia, lacci e lacciuoli che mi fanno sentire come se avessi le mani legate. Ci ho provato, ma come sospettavo non è stato possibile noleggiare lo stadio. Hanno tirato fuori ogni tipo di pretesto per negarmelo, addirittura mi hanno riso in faccia. Mi sono sentito mortificato, sopratutto quando hanno obiettato “e chi cazzo pagherebbe le spese?”. In quel momento ho cominciato a pensare che il desiderio di mia figlia, sacrosanto e indiscutibile, sarebbe rimasto insoddisfatto. Con immenso dolore, le ho raccontato tutti i dettagli, lei si è intristita. Non ne abbiamo più parlato per due giorni. Finchè una mattina, come al solito verso le 12.30, il consueto risveglio: “Vincenzinaaaaaaaaaaaaa, svegliaaaaaaaaaaa, colazioneeeee!”. Vincenzina è arrivata in cucina con gli occhi gonfi, gonfissimi (inevitabile quando la si sveglia così presto) e come al solito barcollando di qua e di là.

teen drunk

“Papà, sei un crashiuorrgghh..” ha detto, ed io “Non ho capito, tesoro. Puoi ripetere?”.

Ma la luce dei miei occhi stava vomitando sulla tavola imbandita, e dopo qualche tentativo di espressione verbale vana e incomprensibile – durante le quali la mia gioia mi ha alitato in faccia l’inferno – è scomparsa nella sua stanza per qualche ora.

Era buio quando l’ho rivista, mi ha raggiunto in cucina preceduta dai suoi teneri ruttini. Si è piazzata di fronte a me, ha buttato giù un sorso d’acqua e mi ha parlato.

Non ho capito proprio ogni parola, cosa che in effetti succede ogni volta che il mio orgoglio apre la bocca, ma pare che il giorno prima, insieme ai suoi 400 amici, abbia passato la serata all’interno della caserma Rossani occupata.

rossani

“Papà, altro che le tue regole del cazzo. Pensa che ieri siamo entrati senza che nessuno ci chiedesse chi fossimo o dove andassimo, siamo arrivati a (incomprensibile) …e quindi nella sala-cinema. Hanno proiettato un film strano, ma la cosa più strana è che tutti restavano in silenzio, per tutta la durata del film! Nessuno mangiava, nessun telefono squillava, nessuno ruttava, e tutti sembravano rilassati, sorridevano – anche fuori dal cinema – e sembravano stare bene! Sconvolti, siamo usciti piangendo dalla sala, e quindi dalla caserma.

Non è giusto, non è giusto. Perchè questi occupano un posto così grande e fanno quello che vogliono, e noi dobbiamo essere costretti a passare le serate nei soliti locali, e non possiamo averne uno tutto per noi ogni tanto? Dobbiamo sempre sperare di trovare un tavolo libero, uffa.

Ma ti rendi conto? Sei uno sfigato, e io sono la figlia di uno sfigato.”

Da allora non ci parliamo. A dire il vero, da come è ridotto il mio angioletto quando torna a casa, anche se mi parlasse non ci capirei molto, ma le voglio bene. E voglio capire, perchè se la caserma è un bene comune, voglio che torni immediatamente com’era prima dell’occupazione. Le autorità hanno il dovere di occuparsi di questo, perchè prima eravamo tutti tranquilli, la caserma era un enorme nulla recintato, in via di decomposizione, e nessuno ci pensava.

rovina

Mia figlia andava a bere una birra pagandola 5 euro, andava al cinema pieno di simpatici mutanti rumorosi pagandone 7, e non ce l’aveva con me! E’ così che devono tornare le cose, quindi faccio un pubblico appello a chi di dovere! So bene di non essere l’unico, ogni genitore di adolescenti sprint come mia figlia desidera questo, facciamo sentire la nostra voce!”

 

 

 

9 pensieri su “Papà, sei un crashiuorrgghh

  1. Salve sig. Genitore,
    Sono solo un lettore e spesso faccio un salto alla caserma per un pò di tranquillità. Capisco le sue preoccupazioni e il suo stato d’animo ma purtroppo il problema non è proprio da ricercare all’interno della Caserma, (dove i ragazzi mi scusi il termine, si fanno un fondoschiena grosso quanto tutto il perimetro della stessa per rimetterla in piedi)

    Prima di Vincenzina, tanta altra gente ha fatto le sue stesse “bravate”. E’ un periodo transitorio in cui per l’appunto non si sentono considerate e magari affondano i loro dispiaceri nelle birre.

    Nessuno, credo, istighi sua figlia a bere; è libera di farlo così come lo fa all’interno del pub a 5€, magari (non conosco i prezzi) anziche spendere 5€ per una birra, va in un supermercato e di birre se ne prende 5-6. Non può incolpare la “caserma rossani” e chi c’è al suo interno per questo. E se vuole aggiungere i 7€ del cinema, non pagandoli in caserma, di birre può prenderne altre tante..

    Poi, non capendo il “Tono” con il quale scrive, a mio dire (lo consenta) fra l’ironico e il disperato spezzerei una lancia a proposito del cinema e dei ragazzi stessi. “Magari”, il vestirsi diversamente, a volte in modo che può sembrare malconcio o non alla moda, non è sinonimo di essere cattiva/brutta gente; l’abito non fa il monaco e, non portare vestiti firmati non dev’essere sempre “icona di anarchia” quindi chiasso, caos, frastuono .

    Aggiungo infine: “i sogni son desideri”, piuttosto di desiderare musica con impianti potenti, Mercedes, stadi o ballerine potentissime, dica a sua figlia che lavorando un giorno potrà permettersi tutto ciò che vorrà, se lo farà con passione (FORTUNA se rimane in Italia) e si speri “trasparenza”. Ovviamente, questo è un altro pensiero personale, non mi interporrei mai fra lei e sua figlia.

    Non avendo timore e sicuro di una pronta risposta le porgo distinti saluti
    Emilio Tangari

    • Ringraziamo anche Emilio e il suo accorato tentativo di costruire un ponte di speranza e comunicazione tra generazioni, le sue sincere e quasi ecumeniche parole aspettano una risposta dal signor Genitore, e noi siamo lieti e onorati di fungere da palco e microfono. Neanche nella posta di Cioè ho mai trovato intenzioni così amorevoli e emotivamente coinvolgenti. Bravi ragazzi! Evviva.

  2. Mi scusi Genitore ma lei chi è?… cosa vuole?
    Il posto non è occupato ma donato dal comune si informi prima…
    NUOVA VITA AI POSTI
    P.s. tua figlia è viziaza… e la colpa è tua…

    • purtroppo il Genitore non ci ha lasciato suoi recapiti, ma speriamo ci segua e quindi ci rivolgiamo a te, Genitore:
      Genitore, hai letto le opportune precisazioni del signor farax? Dovresti ringraziarlo, e rispondere di persona alle accuse riguardanti il modo di educare tua figlia, orsù!

    • si informi lei … al masssimo è la chiesa che dona ormai nei giorni e orari consentiti dal buon costume. e visto che l’ironia ci vuole un sensore speciale e raro per coglierla… sottolineo che “la chiessa dona” era ironico

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