Il video sulla decapitazione di Daniel Pearl (2002) vale quello di Zapruder su JFK: l’alba di un nuovo mondo, immagine di tangibile realità, viralità astorica amorale. Nel 2006 Winterbotton gira A Mighty Heart (2006) dal libro omonimo della vedova H. Pearl, produce e interpreta Angelina Jolie in pieno one woman show.
Pur pagando il prezzo ad un prevedibile intento agiografico, l’opera mira entomologicamente al genius loci, al Pakistan violato dall’oscuro intreccio tra governi, servizi segreti e ectoplasmatici gruppi terroristici di matrice religiosa. Il rapimento di Daniel Pearl è visto e raccontato come una alien abduction, il giornalista semplicemente scompare mentre è al lavoro, da lì la caccia all’uomo tra piste false, informatori, confessioni sotto tortura, attenzione dei media planetari. Lo sfondo è agghiacciante, Karachi brulicante si confonde con Guantanamo abbacinante, l’una è causa ed effetto dell’altra, oppressi ed oppressori si confondono in questo Termidoro, iniziato da George W.Bush e mai finito.
Colin Powell e il presidente Musharraf sono marionette che recitano a soggetto, ma anche lo sceicco Omar lo è. Il vero terrore è fuoricampo, nel sonno della politica, nella miseria disperata di intere popolazioni, nella religione che dovrebbe essere volatile come un vezzoso anacronismo, resta invece grave e manipolata come un sudario impregnato di sangue. Buon film, se solo La Jolie si spostasse e ce lo lasciasse guardare in pace.
(dal dossier Terroristi! allegato al numero 145 di Nocturno)
A Mighty Heart
Michael Winterbottom
2007